di Francesco Bottaccioli
E’ noto che l’11 giugno le nostre autorità sanitarie hanno comunicato di riservare il vaccino Astrazeneca agli over 60. La motivazione del Comitato tecnico-scientifico è stata che non aveva senso correre un rischio, sia pur basso, di trombosi cerebrale in un contesto epidemico contrassegnato da scarsa diffusione del virus. Insomma il gioco non valeva la candela. Il 18 giugno hanno fatto retromarcia, in base, dicono, ai dati inglesi che assegnerebbero il rischio di trombosi cerebrale a 1,3 casi su un milione di dosi. Notiamo qui una prima contraddizione: se l’11 giugno la diffusione del virus era scarsa, il 18 giugno era ancora più bassa, quindi a maggior ragione il gioco di reintrodurre il vaccino agli under 60 non valeva la candela (rapporto rischio beneficio). Ma c’è un secondo aspetto: da dove vengono i dati citati? Non risultano in letteratura, forse sono stime delle autorità inglesi non pubblicate. Stando alle pubblicazioni ufficiali, il rischio di trombosi in combinazione con trombocitopenia conseguente al vaccino Astrazeneca, cito dal documento ufficiale dell’EMA, “thrombosis in combination with thrombocytopenia occurred in less than 1 in 10,000 people”: meno di 1 su 10.000, non 1 su un milione.
Ancora: le autorità, nel dare il via libera alla seconda dose di Astrazeneca agli under 60 l’hanno subordinata all’autorizzazione del medico di base. Ottimo, perché così si può valutare meglio la storia clinica del vaccinando rispetto a ciò che può fare il medico vaccinatore, in tempi stretti di fronte a una persona sconosciuta, e quindi proteggere la persona il più possibile da rischi di eventi avversi. E’ quello che la Sipnei ha chiesto dall’inizio, ma perché si tira fuori adesso e solo per questi casi? Sembra proprio un escamotage o, peggio, una chiamata in eventuale correo del medico di base.
Infine, l’attenzione è concentrata su Astrazeneca, ma il vaccino Janssen (della Johnson & Johnson) è uguale, usa anch’esso un vettore virale: stesso rischio di trombosi. Anzi, uno studio recente documenta che forse i meccanismi emorragici cerebrali sono ancora più frequenti in Janssen, anche se la mortalità per trombosi è identica nei due vaccini. (Hwang J, et al Comparison of vaccine-induced thrombotic events between ChAdOx1 nCoV-19 and Ad26.COV.2.S vaccines. J Autoimmun. 2021 Jun 14;122:102681. doi: 10.1016/j.jaut.2021.102681. Epub ahead of print. PMID: 34139631).
Postilla per i Novax. Alcuni si sono arrabbiati perché in un post nel gruppo face book della Sipnei ho usato l’espressione Novax. Non capisco: se uno non è contrario ai vaccini la dizione usata non lo riguarda e quindi non dovrebbe arrabbiarsi, se invece è contrario ai vaccini non capisco perché si arrabbi. E’ contro i vaccini, No ai Vaccini, in breve Novax. Ma qualcuno potrebbe dire ed effettivamente dice: non sono contro i vaccini, ma voglio discutere le scelte proposte dalle autorità. Perfetto. E’ quello che la Sipnei collettivamente fa dall’inizio della pandemia, basta scorrere i post o, meglio, le nostre riviste, i documenti ufficiali pubblicati nel sito Sipnei. Questa è la linea decisa unanimemente dal Direttivo Nazionale della nostra Società scientifica.
https://www.ema.europa.eu/en/documents/overview/vaxzevria-previously-covid-19-vaccine-astrazeneca-epar-medicine-overview_en.pdf