Francesco Bottaccioli
Siamo tutti con la mente e il cuore colmi di dolore e di ribellione verso l'invasione russa dell'Ucraina. Noi siamo una Società scientifica che si occupa della protezione e del miglioramento della salute umana. Putin sta seminando morte e distruzione, nessun operatore sanitario può restare indifferente, tutti dobbiamo mobilitarci a sostegno del popolo ucraino e del popolo russo che non vuole la guerra, come dimostrano le coraggiose manifestazioni a Mosca e gli appelli contro la guerra di scienziati e intellettuali russi https://trv-science.ru/2022/02/we-are-against-war/?fbclid=IwAR180MOP-Mz5_SH_9MGc115JPEL9cqCRDYEy2EiHcc0cYDJ-QeCBCkabQpM
Dobbiamo farlo in tutte le forme possibili: con la parola, con gli scritti, con la protesta di piazza.
Dobbiamo anche riflettere sulle cause e condizioni che hanno prodotto la catastrofe attuale e soprattutto sull'aspetto di fondo che caratterizza questo tragico fenomeno: il mondo è strettamente interconnesso, tagli una maglia e tutta la rete ha un contraccolpo. Lo vediamo dalle difficoltà che hanno i governi occidentali a stabilire sanzioni verso la Russia poiché le sanzioni, in virtù dell'interconnessione economica e finanziaria, causano effetti negativi anche sui sanzionatori. Prendiamo atto quindi che l'umanità è in un'unica rete di relazioni, è un "superorganismo" che va visto con lo stesso sguardo sistemico con cui noi vediamo il singolo essere umano. Non ci può essere la salute e il benessere di un popolo a danno di un altro popolo, così come la PNEI ci insegna che la salute individuale non tollera supremazie di una parte sul tutto. La visione riduzionista nelle scienze della salute è storicamente cresciuta alimentando e alimentandosi della visione e della prassi mercantile, realizzata da soggetti che puntano al proprio ristretto interesse, al massimo profitto, che in politica estera si è tradotto in politiche imperialiste e di dominio, che ci hanno già "regalato" due guerre mondiali e una quantità enorme e ininterrotta di guerre locali.
Un'ultima brevissima notazione, si cui torneremo. Le decisioni unanimi dell'Europa sulle sanzioni e sul rifornimento di armi all'Ucraina hanno spinto i commentatori e i leader politici a parlare di salto in avanti dell'unità europea. Non credo che si possano costruire gli Stati Uniti d'Europa dietro i cannoni. Ci vuole ben altro. Ci vuole un progetto di nuova società che identifichi e progressivamente rimuova le cause che hanno portato a questo punto di estremo pericolo per tutta l'umanità.