Riconoscere e rispondere ai bisogni di tipo psicologico

pubb. venerdì, 31 Maggio, 2019
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in foto da destra. David Lazzari, Andrea Minelli, Hugo Besedovsky e Francesco Bottaccioli, Firenze 2015
Rileggendo due passi di Pierre Janet, a proposito della natura e del campo d’azione della psicoterapia.
La rubrica di Francesco Bottaccioli su psychiatry online

Colmare il divario tra la domanda dei cittadini e il sistema salute

Una mamma stressata o depressa durante la gravidanza si traduce in un aumento del rischio dal 30 al 50% per disturbi psichici o fisici nel futuro bambino (Monk et al. 2012). Un bambino che vive situazioni di abuso o di disagio psicologico ha il doppio delle probabilità di non terminare la scuola, tre volte la probabilità di sviluppare malattie, quattro volte di diventare dipendente da sostanze o sei volte di avere una vita più breve (Khan et al. 2014).

Chi sperimenta situazioni di disagio psicologico prolungato ha una maggiore mortalità (60% più elevata dei soggetti senza disagio), un rischio più elevato di malattie (+ 200% per quelle respiratorie, +160% per quelle cardiovascolari, + 140% per artrite, + 50% per il diabete +30% per tumori, McLahan & Gale 2018). Chi soffre di ansia o depressione ha dal 20% (tumori) all’80% (ulcera, cardiovascolare) di probabilità in più di sviluppare una malattia fisica. E una persona con malattia fisica ha peggiori prospettive cliniche se ha vissuti psicologici problematici, oltre che una peggiore qualità della vita. “Si tratta di dati desunti da studi su ampie popolazioni, e che sono “depurati” dal peso degli altri fattori incidenti, di tipo ambientale, socioeconomico o biologico e che indicano quindi lo spessore dei fattori psicologici per la qualità della vita e la salute” evidenzia David Lazzari, già presidente della Società Italiana di Psiconeuroendocrinoimmunologia e resp. del GdL sulle Evidenze in Psicologia del CNOP.

Tutte le nostre esperienze di tipo psicologico lasciano una traccia nel cervello e nel nostro organismo, che influisce sulla capacità di svilupparci, di affrontare i diversi compiti e la vita nel suo complesso, di stabilire buone relazioni ed equilibri, di gestire lo stress ed i problemi, di realizzarci come persone.  “Oggi sappiamo molto più di anni fa attraverso quali meccanismi epigenetici e biologici l’attività psichica modula il rapporto tra le cellule ed il mondo esterno, entrando inestricabilmente nel funzionamento del nostro corpo e influendo su salute e malattia” continua Lazzari.

Alla luce di questi dati in Italia il disagio psicologico, oltre ai disturbi psichici più strutturati, è entrato nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA 2017), le prestazioni che lo stato si impegna a garantire ai cittadini. Parliamo ad es. della donna in gravidanza (ma anche per infertilità o IVG), dei minori, degli adolescenti, dei problemi familiari, degli anziani, delle persone con patologie fisiche.

Al di là dei disturbi psichiatrici c’è un’ampia fascia di problemi dei quali si occupa la Psicologia e che sono entrati nell’attenzione pubblica per il peso che hanno per i singoli e la società nel suo complesso, sia dal punto di vista della salute che economico. “Intanto bisognerebbe aiutare chi ha problemi psicologici ad avere un aiuto appropriato ed efficace, che è in genere psicologico e che oggi si deve pagare per lo più di tasca propria” commenta Lazzari, “ma il problema non è solo “riparare” è soprattutto – se si vuole investire con logica – adottare misure preventive, utilizzando strategie psicologiche a livello individuale o collettivo.”.

Il CNOP è impegnato affinché i bisogni psicologici dei cittadini vengano conosciuti e riconosciuti nei diversi ambiti ed ha intrapreso una serie di iniziative affinché ricevano una risposta articolata ed adeguata. “E’ vero che molto è stato fatto ma se pensiamo che nella maggior parte delle Regioni non vi sono servizi di Psicologia nelle ASL o negli Ospedali, che non sono previsti psicologi nella scuola o nel welfare nella programmazione nazionale e locale (e si potrebbero fare molti esempi), ci rendiamo conto che la “risorsa psicologica” è molto mal utilizzata dal sistema-paese, nonostante sia dimostrato – dati alla mano – che un suo uso migliore crei risparmi e non costi. Stiamo facendo proposte concrete e sostenibili e ci aspettiamo risposte nuove e coerenti con la realtà.” conclude Lazzari.

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