IL “MIRACOLO” BERLUSCONI HA MIRACOLATO ANCHE ZANGRILLO
Francesco Bottaccioli
“E’ stata la prova più pericolosa della mia vita”, così Berlusconi all’uscita dal San Raffaele dove ha passato 10 giorni di ricovero per polmonite bilaterale COVID-19. Il suo medico personale, prof. Zangrillo, ha fatto alcune dichiarazioni molto interessanti, che sintetizzo così:
- è andata bene perché l’abbiamo presa in tempo;
- è andata bene perché ha risposto bene al remdesivir;
- abbiamo riscontrato una carica virale altissima che in marzo lo avrebbe ucciso;
- non sappiamo quando l’epidemia finirà, la guardia deve rimanere alta.
Quindi,
- cruciale è stato il ricovero tempestivo, opportunità che i coetanei lombardi di Berlusconi non hanno potuto avere anche per la distorsione del servizio sanitario lombardo che da sempre ha favorito le cliniche private come quella dove opera Zangrillo. Gli ottantenni sono stati lasciati morire o nelle RSA o a casa senza nemmeno uno straccio di visita medica.
- Zangrillo non ha usato la idrossiclorochina, come la grancassa della destra politica e medica ha martellato in questi mesi nonostante le evidenze della sua inefficacia, bensì un antivirale che ha qualche evidenza scientifica, sia pur non definitiva. Non escludo che i curanti di Berlusconi abbiamo usato anche altro per controllare l’infiammazione e regolare la risposta immunitaria.
- Il virus è vivo e vegeto, addirittura capace di aggredire con una carica virale altissima e, per ammissione, di Zangrillo, non sappiamo quando finirà la diffusione del contagio. Il virus quindi non è morto, né biologicamente né clinicamente. La pandemia c’è sempre stata e continua ad esserci sia pur in un contesto di maggiore capacità di controllo. Quindi, ammette, smentendo se stesso, “dobbiamo essere bravi” e mettere in campo tutte le misure stabilite (mascherine, distanziamento etc), aumentare la sorveglianza sul territorio e potenziare la medicina territoriale. E’ l’unico modo per non tornare a chiudere tutto come sta accadendo in Israele o, a macchia di leopardo, come avviene in Francia e Germania. I negazionisti in camice bianco, che ancora negano negano negano, confondendo la gente, si diano una regolata: il loro guru ha ordinato il dietrofront!