Nuotare d’inverno fa bene alla salute: meno cortisolo, più anticorpi e più benessere mentale

pubb. domenica, 1 Marzo, 2020


È stato pubblicato online sulla rivista “Explore” (gruppo Elsevier) un articolo che ha indagato la pratica dei cimenti invernali (ossia i bagni in mare d’inverno) alla luce del paradigma PNEI.

Tra gli autori, ricercatori dell’Università di Genova, soci SIPNEI Liguria e membri della Commissione Nazionale di Ricerca sulle Discipline Corporee (DISCO-SIPNEI).

Lo studio trasversale ha arruolato 228 persone, tra cimentisti e gruppo di controllo. Attraverso la somministrazione di questionari validati o formulati appositamente per la ricerca, è stato possibile dimostrare che, rispetto a chi non pratica il bagno in acqua fredda, i cimentisti invernali riportano livelli di stress percepito più bassi, mentre il livello di benessere è più elevato. I cimentisti sono più protetti dalle infezioni delle alte vie respiratorie e i livelli di sIgA, l’immunoglobulina che costituisce una prima linea di difesa contro virus e batteri a livello delle mucose, misurati a livello della saliva sono più alti rispetto ai controlli. Non variano invece significativamente le concentrazioni salivari di cortisolo e IL-1β, a dimostrazione dell’assenza di effetti dannosi sul sistema dello stress e sull’infiammazione. Anzi, la ripetuta esposizione allo stress acuto, positivo, del bagno invernale, oltre a permettere l’adattamento al freddo, può contribuire alla plasticità della risposta di stress e allenare la persona a far fronte positivamente anche ad altri stimoli stressogeni, attraverso meccanismi di adattamento incrociato.

“Effects of winter sea bathing on psychoneuroendocrinoimmunological parameters” di Ilaria Demori, Tommaso Piccinno, Daniele Saverino, Erika Luzzo, Stefano Ottoboni,  Davide Serpico, Marco Chiera, Roberto Giuria.

https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1550830720300859





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