Parkinson – emergono altre novità interessanti

pubb. sabato, 14 Ottobre, 2023


Parkinson – emergono altre novità interessanti

di Mauro Bologna

 

Due nuove ricerche al riguardo del Morbo di Parkinson (MP) pubblicate nelle ultime settimane meritano attenzione da parte dei nostri lettori maggiormente interessati al tema delle malattie neurodegenerative.

Il MP è la malattia neurodegenerativa motoria più frequente, ad eziologia complessa, che è caratterizzata da perdita di neuroni nella Substantia Nigra. La causa della morte neuronale rimane sconosciuta, ma esiste la possibilità che una disfunzione mitocondriale possa giocare un ruolo importante.

La prima ricerca riguarda appunto il ruolo del DNA mitocondriale nello scatenamento delle sindromi parkinsoniane (Tresse et al, 2023). Il DNA mitocondriale danneggiato agirebbe come una sorta di “innesco” che nel tessuto cerebrale si diffonde e può scatenare la malattia. Tracce del DNA mitocondriale alterato potrebbero riscontrarsi anche nel sangue, sicché tali tracce (normalmente assenti) potrebbero servire anche come biomarcatori della condizione patologica, con possibilità di una diagnosi precoce e di una verifica dell’efficacia di attuali e future terapie.

Questa scoperta confermerebbe peraltro il ruolo dello stress ossidativo e dei fattori ambientali nella patogenesi delle malattie neurodegenerative, ma è tuttavia ancora lontana dall’essere conclusiva al riguardo. Ulteriori ricerche saranno necessarie per giungere a risultati utilizzabili in ambito clinico.

La seconda ricerca di cui desideriamo dare informazione ai nostri lettori è stata pubblicata da JAMA Neurology (Terracciano et al, 2023) e dimostra l’esistenza di un ruolo della solitudine nella patogenesi del Morbo di Parkinson. Lo studio è stato eseguito su un vastissimo campione di soggetti (quasi cinquecentomila, di ambo i sessi, con dati registrati nella UK Biobank in merito a MP e solitudine) privi inizialmente di una diagnosi di MP e seguiti per un periodo di ben 15 anni. Al termine del periodo di osservazione, è emerso che i soggetti che hanno dichiarato di essere in condizioni di solitudine hanno avuto un rischio di MP superiore di circa il 37% rispetto ai controlli, soprattutto nei dieci anni finali del periodo di studio, in modo pressoché uguale sia nei maschi che nelle femmine.

Lo studio afferma con forza che la condizione di solitudine rappresenta un fattore psicosociale determinante per la salute in tutti i gruppi demografici e in maniera indipendente dalla presenza di depressione e di altri fattori di rischio, inclusi quelli genetici. Si riscontra peraltro in generale che gli individui che si sentono soli hanno una tendenza ad assumere stili di vita poco salutari e ad avere profili prognostici sfavorevoli da numerosi punti di vista (associandosi a ridotta attività fisica, ed a maggior rischio di malattie metaboliche come il diabete e di demenza).

 

——— Riferimenti ——

Tresse E: et al. (2023) Mitochondrial DNA damage triggers spread of Parkinson’s disease-like pathology – Molecular Psychiatry; https://doi.org/10.1038/s41380-023-02251-4

 

Terracciano A. et al. (2023) Loneliness and Risk of Parkinson Disease – JAMA Neurol. doi:10.1001/jamaneurol.2023.3382





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