Plastica dentro: infiammazione, rischio cardiovascolare e non solo…

pubb. domenica, 17 Marzo, 2024


di Mauro Bologna
Una dimostrazione scientifica pubblicata pochi giorni fa sul New England Journal of Medicine (NEJM, 7 marzo 2024), a cura di un gruppo italiano con estese collaborazioni internazionali, ha rivelato la presenza di microplastiche e nanoplastiche nelle placche ateromasiche arteriose ed ha  esso in collegamento tali riscontri con l’assetto infiammatorio dei soggetti studiati e con il loro rischio di accidenti cardiovascolari. Che ci fossero  tracce di Microplastiche e Nanoplastiche (MNP) nel sangue e nei tessuti lo si sapeva da qualche tempo (per una sintesi, vedi JAMA 2022,  doi:10.1001/jama.2022.11254), ma con questa nuovissima ricerca si compie un notevole passo avanti nella conoscenza, collegando tale presenza con l’infiammazione generale (livelli di interleuchina 18, di interleuchina 1beta, di TNF-alfa e di interleuchina-6) e con gli esiti cardiovascolari severi (infarto cardiaco non fatale, ictus cerebrale non fatale, morte improvvisa da varie cause). Ebbene, tali esiti risultano  significativamente e notevolmente superiori rispetto a quelli di coloro che non avevano MNP evidenziabili sul materiale di endoarterectomia raccolto. Molte attenzioni ed impegno sanitario e sociale dovranno essere rivolti, anche da parte dei medici e dei sanitari tutti, per convincere la popolazione generale a ridurre l’uso delle materie plastiche in ambito domestico (comperare meno prodotti con imballaggi di plastica, generando meno rifiuti di plastica; avviare rigorosamente al riciclo tutti i materiali plastici; ridurre fino ad azzerare l’uso di prodotti plastici con modalità  usa e getta”; porre grande attenzione all’origine dei prodotti alimentari consumati). Facciamo qui riferimento soprattutto all’editoriale di accompagnamento (a firma di Philip Landrigan) che è stato pubblicato sullo stesso fascicolo settimanale di NEJM insieme all’articolo segnalato, perché in esso si fa efficacemente la storia della produzione e dell’impiego delle materie plastiche e si indicano le strade per ridimensionare questo gravissimo problema. DOI: 10.1056/NEJMe2400683.

Siamo tutti responsabili dell’inquinamento ambientale da materie plastiche, che ormai si trovano sotto forma di MNP dentro tutti gli individui uomini, animali e piante) i quali vivono, respirano e mangiano in un ambiente fortemente inquinato. Le conseguenze in tutti i suddetti organismi viventi (che sono ancora in larga parte sconosciute) sono soprattutto di natura infiammatoria ed endocrina: infatti moltissimi derivati delle MNP hanno attività biologica di perturbatori endocrini, con collegamenti potenti su molte condizioni patologiche di disendocrinia, di accumulo lipidico  di obesità e con le relative connessioni in ambito PNEI. Tornerò più estesamente su questi temi di grandissima rilevanza nei miei futuri interventi, sia negli scritti che nelle lezioni e conferenze future in cui sarò partecipe. Ecco il riferimento al quale si può trovare l’’articolo originale di Marfella e coll. di cui abbiamo qui brevemente parlati. DOI: 10.1056/NEJMoa2309822





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