‘Psichedelici: cambio di paradigma in psichiatria?’

pubb. martedì, 5 Settembre, 2023


‘Psichedelici: cambio di paradigma in psichiatria?’

La terapia psichedelica si presenta come un nuovo paradigma di cura per la salute mentale, ma occorrono conferme e discussioni, che certamente seguiranno

di Mauro Bologna

 

Su uno degli ultimi fascicoli di JAMA (uscito on-line in data 31 agosto 2023) è stato pubblicato un importante articolo curato da studiosi delle Università di Yale e di San Francisco (UCSF), con editoriale collegato (a firma di Rachel Yehuda ed Amy Lehmer, che lavorano in due centri psichiatrici qualificati di New York). Nello studio originale si dimostra l’efficacia della psilocibina a singola dose di 25 mg, affiancata da supporto psicologico adeguato e specifico, nel trattamento della depressione grave, senza effetti avversi significativi (confrontato con placebo), in una popolazione di 104 adulti seguiti per sei settimane e con risultati davvero lusinghieri.

Nell’editoriale si sottolineano i concetti fondamentali della terapia innovativa, con le sue enormi potenzialità future in una vasta gamma di disturbi mentali, che vanno dalla depressione all’ansia, dai disturbi post-traumatici da stress ai disturbi mentali riguardanti la sfera dell’alimentazione, fino alle dipendenze farmacologiche.

Sebbene la maggior parte delle molecole ad azione psichedelica (psilocibina compresa, che è una triptammina psichedelica presente in alcuni funghi allucinogenidel genere Psilocybe) rientrino tra le droghe illegali, si ritiene che alcune di esse possano avere rilevanti potenziali terapeutici, purché impiegate sotto stretto controllo medico ed in associazione con terapie psicologiche di accompagnamento.

I prodotti psichedelici classici hanno effetti sulla percezione, sulla cognitività e sullo stato di coscienza, che derivano in parte dalla loro capacità di interagire con i recettori serotoninergici. Queste azioni possono produrre una maggiore consapevolezza delle proprie sensazioni, con incremento dello stato di connessione sociale, per una durata di parecchie ore. Altri effetti riguardano anche l’apertura mentale verso fatti e concetti che normalmente vengono evitati e soppressi, tanto che in passato alcuni impieghi hanno riguardato soprattutto l’induzione nei pazienti di una maggiore disponibilità ad aprirsi ed a collaborare con i terapeuti.

Il nuovo studio di Raison e coll. rappresenta un buon esempio delle possibilità di questo nuovo approccio con psilocibina nei pazienti affetti da depressione maggiore. Gli psichedelici come la psilocibina facilitano i sentimenti di auto-compassione, di perdono, di comprensione e di auto-accettazione, che sono antidoti potenti nei confronti delle sensazioni opposte, di vergogna, colpa, rabbia, isolamento ed altre emozioni negative che spesso i pazienti nascondono o che trovano difficili da esternare e da discutere nel corso della terapia psicologica. Tutto questo non viene risolto abitualmente dai farmaci antidepressivi correnti, che dimostrano infatti risultati spesso non ottimali. Gli psichedelici, inoltre, hanno il potenziale di agire sulla causa dei sintomi, mentre gli antidepressivi correnti tendono a sopprimere i sintomi stessi.

Evidentemente saranno necessari ulteriori studi, su campioni di studio più ampi e variegati, per poter identificare le categorie di malati che possano giovarsi in modo preciso di queste potenziali terapie innovative, che comunque sono sempre da somministrare in associazione con un controllo psicologico attento ed in situazioni ben controllate. La ricerca continua e le conoscenze avanzano, suscitando dibattito e stimolando il progresso.

 

——— Riferimenti ——

Charles Raison et al.: Single-Dose Psilocybin Treatment for Major Depressive Disorder – A Randomized Clinical Trial, JAMA. Published online August 31, 2023 – doi:10.1001/jama.2023.14530

 

Rachel Yehuda, PhD; Amy Lehrner, PhD: Psychedelic Therapy—A New Paradigm of Care for Mental Health. JAMA. Published Online: August 31, 2023 –  doi:10.1001/jama.2023.12900





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