Social media e salute mentale degli adolescenti …

pubb. martedì, 16 Maggio, 2023


Social media e salute mentale degli adolescenti …

di Mauro Bologna

 

Una competente e dettagliata riflessione sull’argomento è stata pubblicata pochi giorni fa su Nature dalle studiose Amy Orben & Sarah-Jayne Blakemore dell’Università di Cambridge, UK (vedi referenza). Con un messaggio scientifico importante, rivolto a tutti gli educatori ed agli operatori sanitari, con particolare riguardo a quelli di area psicologica ma -aggiungo io- soprattutto a quelli con una visione integrata PNEI, medici, psicologi, insegnanti, genitori e professionisti sanitari tutti. Le due studiose analizzano alcuni aspetti fondamentali ed aggiornati dell’argomento.

Il significato dell’articolo, in sintesi, riguarda l’attenzione che si deve prestare a quale sia il momento fisiologico di maturazione cognitiva e sociale in cui avviene l’esposizione dei ragazzi ai “Social media”. La quale esposizione, peraltro, è spesso non solo precoce ma anche duratura nel tempo. Tale esposizione dunque può esercitare un influsso significativo sulla formazione della personalità dell’individuo e delle sue capacità intellettive e sociali, appunto.

Ansia, depressione e tentativi di suicidio sono chiaramente in aumento tra gli adolescenti negli ultimi dieci anni: è fondamentale stabilire quale relazione ci sia tra questo dato ed il tempo che gli adolescenti passano su computers e smartphones.

I controlli governativi sui social media sono da intensificare e da raffinare, proprio in rapporto a tali considerazioni, ma finora è solo parziale la regolamentazione che si è potuta imporre alle aziende tecnologiche coinvolte. In Gran Bretagna, a tal riguardo, è in discussione parlamentare la legislazione denominata “Online Safety Bill”, mentre l’Unione Europea ha approvato il “Digital Services Act” che obbliga le aziende a rimuovere i contenuti illeciti dai loro siti web, ed ancora negli USA le autorità sanitarie (il Surgeon General) hanno raccomandato di privilegiare il benessere degli adolescenti in tutte le fasi di sviluppo dei prodotti informatici.

Ma sappiamo bene che i contenuti dei Social Media sono tutt’altro che sotto controllo. E dobbiamo capire meglio che cosa rende maggiormente vulnerabili gli utilizzatori adolescenti dei Social Media. A tal proposito si deve studiare con maggiore cura il modo con cui l’uso dei Social Media si rapporti con la salute mentale degli adolescenti a seconda del loro stadio di sviluppo mentale.

Le autrici dell’articolo qui segnalato hanno svolto una ricerca (arruolando oltre diciassettemila soggetti di ambo i sessi) sul rapporto tra il tempo trascorso sui Social Media da giovani di diverse età (dai 10 ai 20 anni) ed il livello di soddisfazione della propria vita espresso dai soggetti studiati un anno dopo l’inizio della ricerca. Con una netta relazione inversa, ovvero più tempo viene passato sui “social” e meno soddisfazione generale viene espressa (soprattutto dalle ragazze e soprattutto da quelle più giovani).

Un parametro importante che è emerso è quello dell’epoca della pubertà, che (come è ben noto) è variabile tra femmine e maschi e che potrebbe consigliare cautele differenti prima e dopo l’effettiva trasformazione ormonale (da verificare ad esempio attraverso test ormonali salivari). Le prime fasi dell’adolescenza, infatti, sono caratterizzate da cambiamenti ormonali fisiologici di ampia portata, che influiscono anche sulla ricerca delle relazioni interpersonali e sull’importanza delle reazioni reciproche tra coetanei (ricerca di amicizia, di approvazione e di gradimento).

L’essere esclusi o non accolti dai coetanei scatena importanti conseguenze psicologiche e comportamentali. I Social Media indubbiamente riguardano anche questi meccanismi -in senso sia positivo che negativo- collegato ad apprezzamento reciproco, all’accoglienza e all’approvazione sociale. Un tempo tutto questo avveniva naturalmente con la frequentazione interpersonale, cui ora invece si aggiunge l’uso delle telecomunicazioni (e talvolta con ampia sostituzione del rapporto interpersonale), con una netta elevazione delle dinamiche ansiogene. Per non parlare degli ultimi anni in cui la pandemia ha cambiato le abitudini di vita di moltissime persone e di tanti giovani in età di sviluppo.

Il 48% circa delle persone con un disturbo mentale accusa i primi sintomi prima dei 18 anni d’età. E le tecnologie digitali connesse con le telecomunicazioni continuano ad evolversi.

E’ chiaro dunque che psicologi, neuroscienziati, educatori e professionisti sanitari devono prendere consapevolezza di tutto questo, aggiornandosi e tenendo conto di queste fondamentali dinamiche attuali in tema di neurosviluppo e di salute mentale in relazione con l’uso pervasivo dei Social Media.

E’ davvero una sfida importante, da affrontare in piena consapevolezza scientifica e con buona sensibilità per un approccio integrato di natura PNEI, finalizzato al benessere fisico e mentale dei giovani.

 

——— Riferimenti ——

How social media affects teen mental health: a missing link

Researchers investigating the impacts of social media on mental health must consider where exactly adolescents are in their cognitive and social development. Nature 614, 410-412 (2023) doi: https://doi.org/10.1038/d41586-023-00402-9

 





Don`t copy text!