Spillover(s), vaccinazioni e stagione influenzale
di Mauro Bologna
Prendendo lo spunto da nuovi articoli apparsi sul New Yorkd Times e ripresi dalla rivista italiana Internazionale a cura di David Quammen, il celebre giornalista scientifico autore del volume “Spillover” ( Spillover
Si discute, si dibatte, si chatta, si legge sui social network e si continua a pensare da parte dei più che l’argomento delle infezioni respiratorie è soprattutto una gran seccatura su cui esprimere “opinioni”.
I virus non hanno “intelligenza” né strategia, come molti incompetenti ripetono, ma sono soltanto una molteplice e mutevole entità biologica con capacità infettanti. Se trovano occasione di poter infettare (per la presenza esseri viventi addensati in uno spazio ravvicinato) i virus trovano facilità di saltare da un individuo ad un altro, anche di specie diversa, compiendo appunto uno “spillover” (una tracimazione, un passaggio debordante da una specie animale già ampiamente infettata ad un’altra suscettibile e “vicina”, perché affollata a breve distanza).
Come ebbe ad affermare emblematicamente la nota virologa Ilaria Capua, “il virus fa il virus” mentre “la pandemia la fanno gli uomini”, perché spesso gli uomini non comprendono la biologia dei virus ed offrono la possibilità ai virus medesimi di diffondersi e di compiere “spillover” da altre specie in cui essi si sono diffusi in precedenza. Le evenienze di “spillover” non sono affatto la conseguenza di una “strategia”, ma semplicemente di una attitudine dei virus e di una possibilità epidemiologica di diffusione offerta da uomini affollati ed impreparati.
I virus sono tanti; alcuni ricorrenti, come quelli dell’influenza stagionale, che si ripropone ad ogni inverno, in forme differenti per le numerose mutazioni che i virus influenzali compiono nel passare tra specie diverse. I virus influenzali passano dalle anatre che migrano dai regioni fredde polari alle regioni più calde, dove alcune abitudini umane le portano ad incontrare polli, maiali ed uomini (tipicamente nel sud-est asiatico, dove esiste e perdura la consuetudine di allevare assieme polli e maiali, con gli uomini che li accudiscono).
Chi volesse conoscere di più sulla biologia delle pandemie influenzali e sui principi biologici che sono alla base anche della pandemia da CoViD-19 potrebbe trovare una grande mole di dati scientifici nel volume “Pandemie” che ho scritto in collaborazione con il collega virologo Lepidi (Mauro Bologna e Aldo Lepidi: “Pandemie – Virus, prevenzione e conseguenze – dalla peste di Atene alla CoviD-19” – Bollati-Boringhieri editore, 2021, ISBN 978-88-339-3568-3).
Quanto alle vaccinazioni, ricordiamo che sono fortemente raccomandate sia quelle anti-Influenzali (annualmente) soprattutto per i soggetti oltre i 60-65 anni d’età e per i soggetti fragili, sia le terze e quarte dosi dei vaccini anti.CoViD-19, che garantiscono immunità quasi assoluta e soprattutto riducono enormemente la probabilità di forme gravi e di necessità di ricovero ospedaliero.
Senza se e senza ma: ogni stimolo vaccinale rappresenta un esercizio di potenziamento delle risposte immunitarie, come per un atleta una seduta di allenamento in più non può che giovare alla sua prestazione complessiva ed al perdurare della sua buona risposta sul campo di gara.
E ad ogni stagione invernale, le nostre difese sono chiamate sul campo a dimostrare la propria buona forma atletica nel proteggerci. Dunque alleniamole con le vaccinazioni consigliate (dagli esperti di immunologia, non dagli “influencers” totalmente incompetenti in materia).
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.