Una buona notizia per il pianeta da nuove tecnologie di trasformazione e riciclo delle plastiche:batteri modificati e nuove procedure di sintesi dei polimeri che incorporano CO2 atmosferica

pubb. mercoledì, 1 Febbraio, 2023


Una buona notizia per il pianeta da nuove tecnologie di trasformazione e riciclo delle plastiche: batteri modificati e nuove procedure di sintesi dei polimeri che incorporano CO2 atmosferica

di Mauro Bologna

 

Le plastiche sono pericolose per l’ambiente (se disperse come rifiuti indifferenziati o peggio se bruciate) ma nuove tecnologie potranno renderle non solo riciclabili per molte volte ma addirittura capaci di consumare e fissare CO2 che verrebbe sottratta all’atmosfera (riducendo effetto serra e riscaldamento globale).

Alcune nuove tecnologie potrebbero rendere reale tutto questo, anche se non in tempi brevissimi. Ma economia ed ecologia in questo caso sarebbero potenti motori sinergici del cambiamento.

Nel breve termine possiamo e dobbiamo soprattutto differenziare e riciclare i rifiuti plastici, ma nuove tecnologie [produzione di plastiche secondo nuove modalità (1,2) e biodegradazione delle plastiche attraverso microrganismi modificati (3)] sono in arrivo.

Vengo dunque a descrivere due articoli recentissimi che illustrano queste nuove tecnologie.

Da non fare assolutamente è bruciare i rifiuti plastici (non importa se in un mucchio di immondizia indifferenziata in strada o in sofisticati inceneritori, che prima o poi liberano diossine ed altri composti cancerogeni ed endocrino perturbatori).

Le due nuove tecnologie di cui brevemente vi riferisco sono il sequestro bio-mediato della CO2 nella produzione dei polimeri plastici (1,2) e la bio-demolizione delle plastiche ad opera di microrganismi selezionati (3). I dettagli procedurali sono alquanto complessi, per cui si rimanda alle fonti bibliografiche qui riportate, ma i connotati economici connessi (nonché i vantaggi climatici ed ecologici) sono di grande rilevanza.

Le plastiche sono tra i prodotti industriali più richiesti e con il maggior tasso di crescita produttiva: di qui al 2050 tutte le attività industriali avranno crescenti necessità di materie plastiche ed i quantitativi di rifiuti sia civili che industriali di plastiche saranno un elemento sempre crescente (2). Pertanto l’aver individuato nuove tecnologie che portano alla sintesi di plastiche che richiedano CO2 nonché alla biodegradazione delle plastiche stesse sembrano realizzare il sogno della circolarità dei processi produttivi e addirittura della riduzione della CO2 atmosferica. I sogni tecnologici possono dunque avverarsi ed il pianeta potrebbe salvarsi.

Non succederà domani, ma soltanto entro alcuni anni, necessari per l’affinamento della tecnologia e per la sua adozione su scala planetaria. Sognare è lecito, ma poterlo fare su basi scientifiche significative e promettenti è davvero una buona notizia.

 

(1)     Sangwon Sul and André Bardow, A plastic container for carbon emissions. Nature vol. 612 8 December 2022 p. 214-215.

(2)     Paul Stegman et al., Plastic futures and their CO2 emissions. Nature vol. 612 8 December 2022 p. 272-276.

(3)     Kevin P. Sullivan et al. Mixed Plastic waste valorization through tandem chemical oxidation and biological funneling. Science 378, 14 October 2022 p.207-211.

 





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