Vaccini di stagione
di Mauro Bologna
Con la stagione invernale arrivano e ritornano le infezioni respiratorie ricorrenti, a partire dall’influenza e da nuove ondate di CoviD-19 sostenute anche da nuovi ceppi di virus SARS-CoV-2. Ebbene che cosa è opportuno fare ?
Sul tema ho tenuto giorni fa una conferenza in cui ho cercato di illustrare ad un pubblico di professionisti (sia sanitari che non sanitari) la funzione e l’efficienza della risposta immunitaria, non solo come un baluardo bellico di difesa contro i nemici pericolosi, ma anche e soprattutto come una funzione dell’organismo per la “conoscenza” del mondo biologico circostante. Tale funzione può e deve essere mantenuta vivace attraverso un allenamento continuo. Come l’equilibrio ortostatico e come la forza muscolare (che nell’anziano subiscono una riduzione) anche la funzione immunitaria subisce una perdita di energia e di prontezza nella sua efficacia, sicché è bene allenarla – proprio come possiamo fare per la forza muscolare – attraverso occasioni di esercizio intenzionale e programmato.
Ebbene l’esercizio intenzionale della funzione immunitaria è rappresentata sia dalla dieta (in cui non devono mai mancare i probiotici, tra i quali ricordiamoci soprattutto di yogurt e kefir) e sia dalle sollecitazioni specifiche rappresentate dall’incontro con microrganismi ed anche dai vaccini, i quali sono rivolti ad esaltare la risposta specifica nei confronti di microrganismi di rilievo e di stagione (soprattutto nuovi ceppi virali dell’influenza, pneumococco e richiami per la CoViD-19). Molti Sistemi Sanitari su scala nazionale ed internazionale stanno garantendo vaccinazioni gratuite alle categorie fragili (i “diversamente giovani” di età pari o superiore ai 65 anni; chi è in terapia antitumorale; chi è in condizioni deficitarie di varia natura, ecc.). Su questo punto segnalo un chiaro e completo editoriale apparso su Nature alla fine di settembre scorso, che sottolinea come i giovani veri e gli adulti non fragili (per cui i vaccini talvolta non sono offerti gratuitamente) vengano quasi dappertutto lasciati nel dubbio di vaccinarsi o meno per le suddette malattie “stagionali”. Cosa fare ?
Voi professionisti della salute di area PNEI, che ben conoscete il tema dell’immunità nel contesto del “network” cooperativo organico, dovreste essere in grado di consigliare adeguatamente i vostri pazienti, ma dal momento che esistono dubbi addirittura da parte di medici e di sanitari non esperti di paradigma PNEI, ritengo opportuno rinforzare i concetti qui esposti.
I vaccini sono sempre utili e non sono nocivi: la loro finalità è di generare o di rinforzare reazioni anticorpali dirette contro antigeni microbici di rilievo. Questo è vero a tutte le età, ma è importante soprattutto nei soggetti fragili e negli ultra sessantacinquenni. Chi volesse approfondire può leggere l’editoriale di Nature qui di seguito indicato come riferimento.
Chi poi volesse estendere la propria conoscenza in ambito immunologico può farlo sui trattati universitari più recenti di Immunologia ed Immunopatologia, può farlo sul mio volume intitolato “Pandemie” (Mauro Bologna e Aldo Lepidi “Pandemie – virologia e prevenzione dall’Antica Grecia ad oggi”, Bollati Boringhieri, Torino, 2021) e può farlo anche sul gustoso e profondo volumetto del 2001 (Tecniche Nuove, Milano) di Francesco Bottaccioli dal titolo “Allenare le difese”, cui mi sono ispirato anch’io, per importanti riferimenti nel paradigma PNEI. Vi ricordo anche il libro di Anna Giulia e Francesco Bottaccioli “Nutrire l’immunità contro Covid-19″, Edra Edizioni, Milano, 2021”. L’invito di approfondimento sulle basi dell’immunologia si estende anche esortando la vostra partecipazione attiva alle iniziative didattiche, congressuali e seminariali della SIPNEI che curiamo costantemente. Un prossimo evento webinar nei primi mesi del 2024 (seguiteci sul sito www.sipnei.it) riguarderà proprio l’immunologia e la fisiopatologia dell’asma in clinica ed in ottica integrata PNEI.
——— Riferimenti ——
Lenharo. M. “COVID boosters are back: what scientists say about whether to get one”. Nature 621, 449-450 (2023)