Care Colleghe e cari Colleghi,
mi presento: sono David Lazzari ed ho avuto l’onore di essere chiamato all’incarico di Presidente dal Consiglio Nazionale dell’Ordine scaturito dalla recente tornata elettorale, sulla base di un programma chiaro e definito presentato al Consiglio. Sono inoltre stati eletti a comporre l’Esecutivo nazionale: Laura Parolin (vice-presidente), Angela Quaquero (Tesoriere) e Roberto Calvani (Segretario).
Anche a loro nome rivolgo un ringraziamento al Consiglio Nazionale, augurando buon lavoro a tutti i Consiglieri per questi quattro anni.
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Ne abbiamo davvero bisogno perché ci troviamo in una fase molto promettente ma altrettanto delicata per la nostra professione. Sarà un periodo decisivo per il futuro.
Negli anni scorsi abbiamo avuto importanti riconoscimenti (es. legge 3/2018, lo Psicologo si occupa del diritto costituzionale alla salute, il che comporta un diverso ruolo sociale e maggiori tutele per la professione contro gli abusi e le invasioni di campo), gettato le basi per un significativo consolidamento in settori tradizionali e per una presenza strutturale inedita in settori come la scuola o le cure primarie.
La nostra società ha molto bisogno di buona Psicologia, perché i dati ci dicono che un migliore impiego della professione può ridurre significativamente i problemi e sviluppare le risorse: degli individui, delle famiglie, dei gruppi, delle organizzazioni e della collettività. E può farlo con investimenti economici che si ripagano da soli e in genere producono ulteriori risparmi.
Dobbiamo quindi essere interlocutori autorevoli e competenti delle Istituzioni e della politica (che decidono), ma anche dei cittadini e della società nel suo complesso. Il successo delle nostre proposte è legato alla serietà delle stesse e alla capacità di “fare squadra” della Comunità professionale. Troppa ostilità e litigiosità non solo è incoerente con l’essere Psicologi ma ci squalifica, ci rende più deboli e meno credibili.
Il raggiungimento di obiettivi importanti richiede la costruzione di convergenze tra l’Ordine e le diverse articolazioni e competenze del “mondo psicologico”: università, cassa di previdenza, sindacato, società scientifiche, centri formativi e associazioni.
Occorre saper valorizzare i dati sull’efficacia delle nostre attività per la crescita umana, il benessere, la salute, le diverse attività, così come il valore delle esperienze che ogni giorno producono le donne e gli uomini che svolgono questa professione, spesso con tanta passione e inadeguato riconoscimento.
Ma è bene conoscere il quadro complessivo che caratterizza la professione e nel quale ci muoviamo, per questo vi invito a dedicare qualche minuto alla lettura del Documento programmatico che motiva e sostiene la mia elezione.
Uno dei principali obiettivi è quello di promuovere una migliore e più adeguata presenza degli Psicologi nella società, nei diversi ambiti dove il loro lavoro è utile e significativo, valorizzando la libera professione e aumentando le quote di presenza nei servizi e contesti pubblici.
Questo vuol dire anche tutelare i “diritti psicologici” dei cittadini. I bisogni psicologici non possono essere affrontati sempre o soprattutto a spese di chi li ha: lo Stato e gli enti pubblici devono fare la loro parte in modo più significativo, riconoscendo alla salute psicologica gli stessi diritti della salute fisica.
Gli Psicologi dal 1997 al 2017 hanno aumentato di 6 volte il reddito complessivo prodotto come Comunità professionale. Una performance straordinaria che però non si è tradotta in redditi adeguati a livello individuale. Questo soprattutto perché, nello stesso periodo, gli Iscritti all’Ordine sono passati da 27.800 a 105.000: una crescita che non ha eguali nella storia delle professioni italiane e che ci mette in vetta alle classifiche mondiali nel rapporto tra Psicologi e abitanti.
Secondo gli ultimi dati della Comunità Europea (2015) in Europa abbiamo circa uno Psicologo ogni 1100 abitanti, negli USA uno ogni 2900 abitanti (dati APA 2014) mentre in Italia ad oggi uno Psicologo ogni 500 abitanti. Con questo trend nel 2025 saremo oltre i 150 mila!
E’ evidente che si tratta di una situazione complessa ma che dobbiamo affrontare e farlo con chiarezza e grande senso di responsabilità. E oggi la legge 3/18 ci da finalmente una possibilità nuova di intervenire su questo tema perché tutte le professioni che si occupano di salute sono ad accesso programmato. Parliamo di aride cifre ma dietro le cifre ci sono le persone, i loro studi, le loro speranze, la giusta aspettativa di potersi inserire nel mondo del lavoro….
Care Colleghe e cari Colleghi,
intendo rappresentare l’intera Comunità Professionale alla quale appartengo con orgoglio, essere un “punto di garanzia” per tutti, al di fuori di ogni logica di parte. Dobbiamo saper ascoltare tutti, usare l’arte del confronto, la saggezza di trovare sintesi, ma poi agire con chiarezza e determinazione per onorare il mandato ricevuto.
Ritengo importante promuovere lo spirito di colleganza, lo stare insieme in modo sano e proficuo, la collaborazione su valori e obiettivi comuni. All’interno della nostra Comunità e verso l’esterno. Abbiamo un ruolo importante da svolgere nella società: primo da tutti promuovere una cultura del rispetto, della dignità, dei diritti e della responsabilità, dei valori universali, ad ogni livello.
Un saluto ed un ringraziamento al presidente Fulvio Giardina e al Consiglio uscente per l’importante lavoro fatto in questi anni.
Vi saluto, unitamente a tutto l’Esecutivo, sperando di potervi incontrare, di poter condividere le vostre esperienze, di poter gioire insieme per successi comuni e insieme fronteggiare i pericoli ed i problemi…..
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