Il Covid-19 ha due amici:
i negazionisti e i riduzionisti
Francesco Bottaccioli
Pubblichiamo l’Editoriale del n. 1/2020 di Pnei Review in uscita a Giugno.
Scrivo questo breve commento il 1 giugno, il giorno della fine del lock down nel nostro Paese. In 3 mesi di pandemia, i contagiati sono stati circa 233.000 e i morti quasi 34.000, ma ormai è chiaro che sia i contagiati sia i morti sono stati molti di più. Siamo il terzo Paese al mondo per mortalità da Covid-19 e, se la rapportiamo alla popolazione, superiamo gli Stati Uniti che, con oltre 100.000 morti, sono al primo posto. In questa tragedia, le scemenze dei “laureati all’università della vita” sul complotto non meriterebbero nemmeno un’alzata di ciglia se non fosse che ci siano anche medici che le avallano.
UOMINI E DONNE DI FRONTE AL VIRUS
ITALIA
UOMINI
contagiati: 104.634
di cui deceduti: 18.449
con un tasso di letalità pari a 17,63%.
DONNE
contagiate: 122.535
di cui decedute: 12.568
con un tasso di letalità pari a 10,26%
Si conferma che Il numero delle donne contagiate è superiore a quello degli uomini contagiati, ma le donne se la cavano meglio con la malattia in quanto la mortalità è nettamente inferiore. La differenza quindi non è attribuibile a comportamenti diversi, in quanto le donne si ammalano per lo meno quanto gli uomini in proporzione alla loro incidenza nella popolazione generale. Né agli ormoni, come qualche presunto scienziato negazionista ha avuto l’ardire di scrivere, poiché l’età media delle donne ammalate come è noto è attorno agli 80 anni, quando gli ormoni se ne sono andati da un pezzo. Bensì è attribuibile al diverso assetto del sistema immunitario femminile (FB).
CONTROLLARE L’INFIAMMAZIONE DA COVID-19 CON UN FARMACO ANTI-IL-1
Francesco Bottaccioli
Mentre procedono gli studi per la valutazione dell’efficacia del Tocilizumab, il farmaco che blocca la IL-6, è stato pubblicato uno studio su un farmaco analogo che blocca la IL-1. Anakinra, questo il nome del farmaco, da tempo usato in alcune patologie autoimmuni, è un antagonista del recettore per la IL-1, che è una potente citochina schiettamente infiammatoria. Un gruppo di medici-ricercatori dell’ospedale francese Paris Saint-Joseph dal 24 marzo al 2 aprile ha trattato 52 pazienti ricoverati con sintomi e segni gravi di COVID-19 (polmonite bilaterale, ossigenazione <93% etc.) con 100 mg di Anakinra sottocute 2 volte al dì per i primi 3 giorni e poi una volta al dì per altri 7 giorni. L’andamento della patologia in questi pazienti è stato confrontato con quello di 44 pazienti che precedentemente erano stati trattati con terapia standard (gruppo di controllo retrospettivo).
COVID: IL DISASTRO DELLA LIGURIA, MA NESSUNO NE PARLA
di Ferruccio Sansa 25 MAGGIO 2020
https://www.liguritutti.it/virus-il-disastro-della-liguria-ma-nessuno-ne-parla-ecco-i-dati-di-oggi/
25 Maggio 2020La Liguria è in prima fila per le riaperture. Ma è anche la regione ai primi posti per mortalità: negli ultimi giorni ha addirittura il primato per decessi ogni centomila abitanti. Ed è terza (dopo Lombardia e Valle d’Aosta) per vittime totali in rapporto alla popolazione.
Il paradosso comincia a saltare agli occhi: da una parte l’ottimismo delle autorità, dall’altra l’allarme suscitato dai dati. Partiamo proprio da questi ultimi, illustrati dal noto epidemiologo genovese Valerio Gennaro
QUALCHE CONSIDERAZIONE SULLA CLINICA DELLA MEDICINA DI FAMIGLIA IN TEMPO DI PANDEMIA
Francesco Benincasa – medico di medicina generale a Torino, neuropsichiatra infantile, psicoterapeuta ad orientamento psicoanalitico.
La condizione di emergenza e spaesamento che il personale sanitario ha vissuto, stimola qualche riflessione non solo sulle ardue condizioni in cui si svolge il lavoro, ma anche sugli aspetti emotivi che eventi del tutto inediti stanno facendo emergere
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